Maurizio Falcocchio |
Nome: Maurizio
Cognome: Falcocchio
Data di Nascita: 26 Maggio 1975
Luogo di Nascita: Roma
Buongiorno
Maurizio, non hai avuto una formazione scolastica artistica. Come ti sei
avvicinato al mondo dell’arte?
Il disegno e la pittura hanno fatto parte
della mia vita fin da piccolo, ho iniziato replicando le vignette dei fumetti
come Topolino per creare biglietti d’auguri da regalare ai miei familiari. Successivamente
chiesi come regalo di Natale colori, pennelli
e tele per cimentarmi con la pittura come quella dei grandi, creando già
da allora piccoli quadri ideati interamente da me. Il debutto vero e proprio, però,
è avvenuto grazie alla mia compagna, la quale, dopo aver saputo della mia
passione per la pittura, fino a qual momento confinata in un hobby/sfogo
personale e dopo aver visto le mie Opere, come regalo per il mio 32°compleanno
ha acquistato uno spazio per la pubblicazione di una mia Opera su un annuario
d’arte moderna, da qui e sempre sotto la sua spinta sono iniziate le prime
mostre, dapprima in piccole gallerie per arrivare fino a Via Margutta e a
mostre sul territorio nazionale.
Dopo gli studi
economici, sono Laureato in Economia e Commercio e abilitato alla professione
di Dottore Commercialista, ho abbandonato tutto per gettarmi a capofitto su ciò
che realmente mi soddisfa e mi realizza: la pittura.Molti, e soprattutto
i miei familiari, dicono che sia un folle in quanto dopo tutti i sacrifici
fatti, ho intrapreso una strada che non da sicurezze come quella di un impiego.
Per me però non esiste stipendio che dia la stessa soddisfazione come quella di
ricevere complimenti da persone sconosciute che oltretutto sono disposte a
pagare per entrare in possesso di una mia creazione.La scoperta più bella
è stata quella di sapere che le mie Opere riscontravano un notevole interesse
tra gli addetti al settore ma soprattutto, cosa secondo me infinitamente più
importante, tra le persone comuni che magari di arte non ne sapevano nulla.Tra i vari
riconoscimenti avuti nell’ultimo anno ci sono l’essere rientrato tra i
finalisti della V Biennale d’Arte Contemporanea di Genova, essere tra gli
artisti premiati al Concorso Satuarte 2013 e essermi classificato al primo
posto al Concorso d’Arte Contemporanea Ad-Art.
Come
ti definiresti, in senso artistico?
Mi piace definirmi
come un Eclettico sognatore.
Quale
messaggio vuoi mandare con le tue opere?
I messaggi sono
molteplici e di solito scaturiscono dallo stato d’animo in cui mi trovo nel
momento in cui l’opera prende vita, prima nella mia mente, poi su carta con il
bozzetto ed infine sulla tela.
Diciamo però che ci
sono alcuni messaggi ricorrenti, come quello della convivenza tra le persone e
le coppie, o quello delle continue scelte a cui l’uomo è sottoposto nel corso
della sua vita.
Quanto
è difficile vivere di arte in un mondo come quello che viviamo?
Direi che lo è molto,
purtroppo penso che la società moderna sia più improntata sull’apparire che
sull’essere, basta pensare che la maggior parte delle persone magari trova
folle o dice che non può permettersi l’acquisto di un’Opera che costa 1.000 euro, per poi correre al negozio e spendere la stessa cifra per acquistare
un cellulare che dopo pochi mesi è obsoleto.
Quando
hai capito che la tua vita doveva essere in questo settore? Da cosa lo hai
capito?
Credo di averlo capito
dopo le prime Mostre riscontrando i pareri positivi di chi vedeva per la prima
volta le mie creazioni.
Cosa
è per te arte?
Evasione ed
espressione di sè stessi
Da
cosa si capisce un artista?
Un artista si capisce
dalla capacità che hanno le sue Opere di trasmettere emozioni.
Quali
sono stati i tuoi modelli e perché?
Sicuramente Salvador
Dalì per l’oniricità delle sue Opere, Giorgio De Chirico per le architetture
dei sui paesaggi e Paul Jackson Pollock per l’energia che trasmette nei suoi
lavori.
Immagino
ci sia una forte connessione tra uomo ed opere dell’artista? E’ sempre vero?
Nel tuo caso?
Ti posso dire che è
vero nel mio caso, infatti, se da una parte fa piacere sapere che un’Opera è
stata acquistata, dall’altra è sempre una sofferenza per me, perché è come se
una mia sensazione, emozione o stato d’animo che ho riprodotto su tela entri a far parte della vita di
un’altra persona a me sconosciuta. Ho sempre la speranza che il nuovo
proprietario l’abbia voluta perché ha ritrovato in essa il messaggio che volevo
trasferire al mondo. Mi è capitato di non
vendere Opere a persone perché nel momento in cui le illustravo magari
pronunciavano frasi del tipo “…e poi si intona bene con il divano”.
Pensi
che l’utilizzo del termine “arte” sia troppo inflazionato?
Un po’ si, ormai in
questo campo si definisce arte tutto ciò che sciocca o che è particolare; ti
faccio un esempio: all’ultima mostra di arte moderna a cui ho partecipato,
un’artista aveva preso un tubo da edilizia e posizionato su di un muro
affermando che tutto può essere arte, secondo me non è cosi, l’arte dal mio
punto di vista deve essere comunicazione, non puoi definire arte una cosa solo
perché è stato un artista a farlo.
Valore
e prezzo sono due concetti molto diversi e, soprattutto, soggettivi. Quali sono
i parametri per dare una prezzo ad un’Opera.
I parametri per dare
un prezzo ad un’Opera dipendono in parte dall’artista ed in parte dall’Opera.
Il valore dipendente dall’artista scaturisce logicamente dalla fama di
quest’ultimo e quindi dai premi vinti, a quanti concorsi e mostre ha partecipato.
I parametri dipendenti dall’Opera invece sono basati sulla tecnica usata per
dipingerla, quindi se si tratta di pittura ad olio, tempera, acrilico ecc e sul
fatto se si tratta di un’Opera unica o meno.
Quanto
conta il marketing per un’artista?
Purtroppo conta
molto, mi dispiace affermarlo ma dovendo vendere un tuo prodotto, e trovandosi
in un mercato inflazionato, è fondamentale.
Iustitia |
Un
nome di un’artista contemporaneo che apprezzi?
Ne apprezzo diversi
ma quello che mi ha sempre affascinato anche se molto lontano dal mio stile è
senz’altro Andy Warhol.
Un
nome di un’artista giovane, ancora poco conosciuto, su cui sei sicuro che farà
strada?
Mi incuriosisce molto
Stefano Bolcato, dipinge quadri a soggetto LEGO che adatta a fatti e situazioni
riscontrabili nel quotidiano.
L’arte ha vissuto una
evoluzione così come la società in generale. Si possono fare dei paragoni di
merito tra arti di periodi diversi?
Non credo si possa in
quanto l’arte come tutto il resto evolve sia per il cambio di mentalità
dell’uomo sia per le nuove tecniche e tecnologie usate.
Cosa
ti senti di dire a coloro che credono che l’arte contemporanea non sia allo
stesso streguo di quella classica?
Che probabilmente tra
500 anni si dirà lo stesso dell’arte contemporanea rispetto a quella futura.
Quanto
le istituzioni sostengono l’arte?
Purtroppo pochissimo,
in quanto si tende a considerarla un settore di nicchia.
L’Italia
è un paese storicamente artistico, ma non si riesce a sfruttare a pieno questo
asset per la crescita economica del Paese. Di chi la responsabilità? Da quale
paese dovremmo prendere esempio?
Come dicevo prima
penso che la responsabilità sia delle istituzioni che non la considerano
economicamente appetibile, ma anche nostra che forse per l’abitudine ad averla
accessibile quasi in ogni angolo non gli diamo il giusto valore. Gli esempi li
abbiamo vicinissimi, paesi Europei come Francia e Spagna hanno fatto dell’arte
uno dei settori economicamente più remunerativi.
La
tua giornata tipo?
Non ho una giornata
tipo, diciamo che dopo la sveglia, solitamente abbastanza presto intorno alle 7,
7:30 ed il caffè, decido cosa fare in base all’ispirazione, se continuare a
dipingere un’Opera iniziata nei giorni precedenti, dedicarmi alla creazione di
un bozzetto perché magari ho avuto un’idea durante la notte o dedicarmi alla
sperimentazione di qualcosa di totalmente nuovo e una volta iniziata una di
queste fasi solitamente non ci si ferma fino a quando non si arriva al
risultato finale che si ha nella propria mente, quindi molto spesso si fa
l’alba.
Parlaci
di Maurizio uomo…
Maurizio uomo è il
Maurizio artista, non ci sono differenze, è una persona amante dell’allegria,
ottimista a giorni alterni, a cui la solitudine non fa paura perché l’aiuta a
riflettere sulla sua vita e su quella degli altri, altruista con chi secondo
lui lo merita e menefreghista con chi lo ha ferito o deluso.
La
cosa che osservi in una persona? Cosa detesti e cosa apprezzi?
So che può sembrare
scontato ma l’unica cosa che per me veramente conta è la sincerità e la
schiettezza, quindi detesto le persone opportuniste e bugiarde.
Il
tuo rapporto con la politica?
Totale indifferenza
in quanto non riesco a riconoscermi in nessun partito o politico.
Il
tuo rapporto con la religione?
Credo in Dio ma fino
a poco tempo fa non vedevo di buon occhio la chiesa, ultimamente mi sono
riavvicinato grazie a Papa Francesco in quanto sta mostrando al mondo e
soprattutto alla chiesa cosa significa realmente essere un uomo di Dio.
La
tua squadra del cuore?
La Roma.
Cosa
pensi dell’Italia (in generale). Qual è il tuo punto di vista?
Penso che sia il
posto più bello del mondo da un punto di vista paesaggistico e climatico, ma
che sia anche un posto in cui è molto difficile vivere a causa della nostra
mentalità e del nostro comportamento.
Il
tuo rapporto con le altre forme di arte (cinema, musica, libri,…)?
Ascolto tantissima
musica, mi aiuta a concentrarmi e rilassarmi e amo molto leggere anche se
purtroppo non gli dedico molto tempo.
Il
tuo rapporto con il cibo?
Mi piace mangiare ma
non in modo esagerato.
Che
tipo di cucina apprezzi?
Casalinga, anche
perché la mia compagna è molto brava ai fornelli.
Il
tuo piatto preferito?
Carciofi alla Giudia.
Si
può parlare, secondo te, di arte culinaria? Se si, qual è la tua declinazione?
E’ la sostanza o la forma?
Posso dire che in
quest’ultimo periodo ho avuto modo di vedere piatti che possono essere definiti
delle vere opere d’arte sia dal punto di vista della sostanza che della forma.
Uno
chef, se ne hai uno, che apprezzi particolarmente? Perché?
Diciamo che vista la
mia esperienza basilare in cucina non conosco molti chef se non quelli che
partecipano a programmi in tv e sinceramente li trovo piuttosto antipatici.
Sei
bravo a cucinare?
Diciamo che sui
classici me la cavo.
Qual
è il tuo piatto forte?
Cacio e pepe.
Siamo
prossimi al Natale. Qual è il ricordo più forte che leghi a questa festa? E la
ricetta?
Il ricordo più forte
è stato quello di quando ho ricevuto in dono colori, pennelli e tele e la
ricetta è senz’altro cappelletti in brodo.
Prox
impegni artistici? Dove ti possiamo incontrare?
La programmazione
delle prossime Mostre purtroppo inizierà a gennaio e quindi al momento è tutto
in fase embrionale. Comunque potete tenervi aggiornati tramite il mio sito,
www.mauriziofalcocchio.com, su cui pubblicherò date e luoghi delle mie prossime
esposizioni.
Come
ti vedi tra 10 anni?
Domanda impegnativa,
più che come mi vedo ti posso dire come spero di arrivare, un artista affermato
a livello internazionale.
Grazie
ed in bocca al lupo Maurizio…
Crepi e grazie a te
Luca… ci vediamo alla mia prossima mostra.
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