mercoledì 29 luglio 2015

Francia, Inghilterra e USA: giù le mani da Roma e dall'Italia

Buongiorno a tutti...era da un pò che non mi ritagliavo un pò di tempo per uscire dalla cucina ed affacciarmi dalla mia "finestrra sul mondo". Oggi però, non posso esimermi, visto l'attacco incrociato ed ingiustifiacato del quale la MIA città è oggetto dai principali media internazionali.

Prima di iniziare una piccola precisazione: Sono romano e sono orgoglioso di esserlo! Chi mi conosce sa bene che non per questo rispondo allo stereotipo sbagliato del romano rumoroso, con il Colosseo tatuato sulla schiena, e che, ignorantemente, credo che Roma Caput Mundi sia ancora uno slogan valido ai giorni nostri. D'altro canto, da persona che ha vissuto a Londra per un periodo abbastanza lungo da poterne apprezzare i pro, ma anche i contro, e che ha avuto la fortuna di viaggiare e vedere un po' di mondo, posso dire che la mia città, LA PIU' BELLA DEL MONDO, non merita il trattamento che la stampa internazionale le sta riservando!!!



Spazio alla cronaca. Da circa 15 gg, Roma occupa, suo malgrado ,la prima pagina di alcuni dei principali media internazionali per il suo degrado, declinato come sporcizia, come inefficienza dei trasporti ed, ovviamente, come malavita (facile il riferimento a Mafia Capitale). 

I nostri "cari" vecchi alleati (Inghilterra, USA e Francia - in ordine di pubblicazione) hanno deciso di imbracciare "armi" ben diverse da quelle del secondo conflitto mondiale e di spostare l'obiettivo, mettendo nel mirino la nostra città. Ecco i link ad alcune delle principali testate:




In sostanza, in queste, come in tutte le testate che hanno cavalcato la vicenda, si dipinge la Capitale come una discarica a cielo aperto, in cui i turisti si trovano costretti a dribblare immondizia, come una città al collasso, risultato di corruzione, infrastrutture "shabby", debiti e malagestione.

L'opinione del Panda complottista. A fronte di questo, una riflessione è d'obbligo. Lungi da me  pormi su posizioni indifendibili ed assumere una linea aprioristicamente a favore di Roma. Alcune cose sono anche vere; una su tutte? La situazione indegna dei trasporti con uno sciopero "bianco" delle metropolitane che sta mettendo in seria difficoltà i cittadini che ne fanno uso. 

Una cosa però mi nasce spontanea. La mia domanda è molto semplice e mi piacerebbe avere risposta da chi è più illuminato di me:

COME MAI TUTTI QUESTI PAESI, INSIEME ED IMPROVVISAMENTE SI PRENDONO LA BRIGA DI FARE UN COSI' ACCURATO REPORTAGE SUI DIFETTI DELLA GESTIONE DI ROMA? CUI PROTEST TUTTO CIO'? PERCHE' SI DEVE SCREDITARE ROMA OPPURE QUESTO E' IL RISULTATO DI COSA? 

Io nonostante sia una persona che ama informarsi, ancora non ho capito il perchè di questa campagna stampa. Ma sono certo ci sia un perchè ben preciso e sono anche abbastanza sicuro che ci siano logiche economiche dietro tutto questo.

Da romano ed utente dei servizi che contribuisco a pagare sono il primo ad ammettere che Roma non brilla per efficienza per tanti e tanti motivi che sono noti ed arcinoti e che sarebbe pleonastico e ridondante ribadire.

Sicuramente Roma ed il Sistema Paese in generale, non vive un momento facile  ma non per questo dobbiamo prostarci, piegare la testa e restare in silenzio di fronte a tutto questo. Anche perchè signori...l'erba del vicino non è sempre più verde, anzi! Mi limiterò a tre semplici riflessioni:

A) AI DETRATTORI DEL NOSTRO PAESE:

Inglesi, francesi, ed americani non è questo il modo per aumentare il vostro turismo, se questo è l'obiettivo. Non è così che sposterete il flusso di turisti a vostro favore. Roma e l'Italia purtroppo non rappresentano, al momento, una Best Practice di gestione e questo lo sappiamo, ma non crediate che i turisti non notino anche le vostre mancanze. 

Certo Londra o Parigi o New York hanno una rete di trasporti capillare e, sicuramente, più efficiente della nostra. Ma Londra non è di certo pulita come Zurigo (ed io che ci ho vissuto ho titolo per dirlo), e New York non profuma di lavanda...anzi...i fumi che si elevano dai tombini sono tutt'altro che salubri. Vogliamo parlare dello standard di igiene dei nostri cugini oltralpe che sono soliti viaggiare con baguette sottoascellari in metro affollate ad ogni ora? Vi è stato, per caso, spiegato che il pane si aromatizza in origine...nell'impasto? Ecco...da food blogger ve lo dico io. 

Per quanto concerne la situazione di malavita, sicuramente non ne andiamo fieri...Roma è una città particolare, concentra un mondo di centri di potere (politico, religioso, economico, etc.) e dove c'è potere ed interesse c'è concentrazione di situazioni poco chiare. Qui ma anche altrove. Non vuole essere certo una giustificazione; ma siete certi che il ruolo dello Zio Sem accusatorio dal pulpito vi appartenga?

Io da italiano e romano, sono conscio dei limiti del mio Paese, ma sono altrettanto conscio che non farei a cambio con lo stato sociale di questi tre paesi...perchè è vero che spesso la burocrazia è più simile ad un groviglio che ad un processo lineare. E' vero che le prestazioni mediche sono spesso lente...ma è anche vero che da noi la prima domanda che si pone ad un malato in ospedale non è relativa ai termini dell'assicurazione medica. 

Io ho 34 anni e non ricordo a memoria che il nostro Paese sia finito sulle primi pagine dei media perchè un pazzo sia entrato in una scuola ed abbia fatto una strage...cosa a cui inglesi ed americani invece sono, purtroppo, abituati...

Non ricordo che un agente della forza dell'ordine abbia, con facilità disarmante, aperto il fuoco contro cittadini come forza di repressione...

Questo solo qualche esempio per dire che noi siamo consci dei nostri limiti...ma cari miei non pensiate di essere scevri da qualsiasi limite o minus o vulnus e ricordate bene...se un giorno, spero non troppo lontano, noi italiani riuscissimo a trovare dei rappresentanti all'altezza della nostra storia, cultura ed arte e riuscissimo a risolvere i problemi che ci affliggono, a noi resta questo come biglietto da visita...

























Solo per restare a Roma, senza voler allargare a Firenze, Venezia, Napoli, etc...non voglio vincere facile! Siete sicuri di poter dire lo stesso? Su questo...NUTRO FORTISSIMI DUBBI...

B) AI CITTADINI ITALIANI:

Signori non cadiamo nel trappolone teso da questi gentiluomini. E' facile ora cavalcare l'onda e mandare tutto a rotoli. L'informazione fa più male di un cannone...cercatela e non subitela. Abbiamo dei problemi ed è vero, ma non è certo il disfattismo la soluzione. Quindi, dal momento che il Sistema Paese non è composto solo dalla classe politica, tocca a noi, nel nostro piccolo fare delle piccole cose nel quotidiano per rendere la nostra vita migliore! Madre Teresa diceva: "quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo l'oceano avrebbe una goccia in meno". Uscendo fuor di metafora, se ognuno facesse il proprio, per la "cosa comune"...il nostro Paese avrebbe tutte le potenzialità per eccellere...quindi...signori...invece di fare del qualunquismo, facciamo tutto quello che è in nostro potere, come esprimere il voto, per far si che l'Italia torni al proprio ruolo. L'erba del vicino non è sempre la più verde...anzi! Chi viaggia lo sa...

Una persona a me cara, dice sempre che quando Roma esportava cultura e civiltà, la maggior parte del mondo ancora aveva le corna in testa (come i vichinghi - inglesi). Io aggiungo che i cari francesi (galli) ancora si ricordano le conquiste subite dai romani. E gli americani? Ah si, loro ancora non erano stati scoperti...da un italiano...

Siamo sicuri ora che cotanti reportage siano soltanto dovuti a spirito di servizio? Al cosiddetto diritto di cronaca?

C) AI NOSTRI POLITICI (LOCALI E NAZIONALI):

Mi auguro, ma non sono per nulla speranzoso, che quest'ennesima brutta figura internazionale vi risvegli un pò di orgoglio e vi spinga a fare di questo paese un esempio a livello worldwide (visto che ormai fa figo parlare inglese anche in Italia)...perchè il nostro petrolio si chiama turismo ed arte e  non può non passare da questo il nostro rilancio. Il premier si chiede perchè si parla di Machu Picchu e non di Pompei? Perchè forse un turista che va in Messico non ha il pensiero di restare sepolto anch'egli? Abbiamo il 90% del patrimonio culturale mondiale e non sfruttiamo. Abbiamo ereditato l'oro e lo lavoriamo come il piombo...saremo somari? Che si pensi a come sfruttare tutto questo, con infrastrutture e facilità di accesso per i turisti, invece di allontanarli con caffè a 15 euro o file interminabili...e forse non esporremo il fianco ai nostri detrattori...L'INVIDIA e' una brutta bestia!

NON CONCENTRIAMO SUI NOSTRI PROBLEMI...MA SULLE SOLUZIONI E SU COME RENDERE UN MINUS IN UN PLUS...

E visto che si parla di degrado...nessuna citazione migliore di questa...



Ecco...me so sfogato...

Buona giornata a tutti voi...













martedì 28 luglio 2015

Barcellona 2015 - Shopping in salsa brava...

Com’è Barcellona? Bella bella bella!

Una città che ti entra nel cuore per i suoi ritmi, colori, abitudini e nella quale, al tempo stesso,  il viaggiatore riesce ad “entrare” con una facilità disarmante. Ci sono città (NYC su tutte) nelle quali dopo una settimana ti senti estraneo come il primo giorno. A  Barcellona invece è facile orientarsi, pratico muovervi, entusiasmante girare e godurioso mangiare “jamon”.

E’ davvero un’esperienza da fare, soprattutto se amate conciliare divertimento, cultura e mare.  Infatti l’estate ci si può concedere una pausa dalle visite culturali con una giornata a mare. Che dire di Barceloneta: una spiaggia molto lontana dagli standard a cui siamo abituati in Itali ma proprio per questo estremamente caratteristica.


Ombrelloni piantati sul momento ovunque e disposti casualmente anziché in file. Penuria di lettini (sono sufficienti al massimo per un terzo di tutti gli ombrelloni), venditori ambulanti come e più di noi in italia (qui si aggiungono anche quelli di superalcolici). Consiglio per chi volesse regalarsi un giorno di mare qui: vietato arrivare in spiaggia oltre le 10 perché trovereste il “tutto esaurito”.  

Ciò detto...passiamo al core di questo post: lo shopping. Voto: 5

Non è entusiasmante, soprattutto per noi italiani riconosciuti universalmente come quelli che hanno “stile” perché oggettivamente non c’è granché. 

Presenza più che capillare dei loro marchi (Desigual, Mango, Zara) di cui siamo strapieni anche a Roma e scarsa tipicità. 

Il consiglio è quello di puntare ai piccoli negozi locali che offrono qualcosa di originale  (es. abbigliamento femminile dalla linee morbide vagamente stile Carla G, proposti con ogni accessorio possibile dalla cinta agli orecchini, passando per il cappello).

Consiglio anche una visita al negozio di scarpe LLUIS MANUEL su CARRER COMTAL dove è possibile trovare l’assortimento più vasto di espadrillas di tutta la città  (un’ottima idea per dei regali a prezzi ottimi) . 

Infine consiglio un giro in un punto vendita Salsa, marca portoghese che in Italia si trova solo a Milano. E’ un brand simile alla Diesel per stile a prezzi un po’ più alla portata. 

Che altro dirvi…………andale andale!

Chef (personal shopper) Valè

lunedì 27 luglio 2015

Barcellona 2015 - Dove e cosa mangiare

Quando con Vale abbiamo deciso di andare a Barcellona, tutti approvando la destinazione ci dicevano: "Mhhhh...come se mangia bene in Spagna!". Mentre per Vale era la prima in terra catalana, io c'ero già stato 3 volte, di cui una volta, nel 2003, per ben 12 giorni, ed avevo ricordi simili. A fronte di questo, essendo tornato da poco, devo dire: "Beh, si, ma niente di che". 

Cosa voglio dire? Ottime materie prime, prosciutto su tutti, ma nei ristoranti non si mangia poi in modo così eccelso.

Cosa mangiare? Pesce e prosciutto su tutti, passando da tapas e paella.

Le tapas sono assimilabili ai nostri antipasti. Piccoli porzioni di preparazioni tipiche...

Tapas:
  1. Polpo alla gallega: bocconcini di polpo con patate lesse (specialità galiziana)
  2. Camarones al Mojo de Ajo: terrina di gamberi all'aglio;
  3. Calamarcitos a la plancha: calamari alla piastra;
  4. Patatas Bravas: patate (selvaggie) fritte con salsa brava (pomodoro, cumino, paprika dolce, maionese);
  5. Croquette de jamon: crocchette di patate e jamon iberico (prosciutto);
Portate tipiche:
  1. Gazpacho: antipasto tipico, fresco e tipicamente estivo. E' un frullatone di verdure (pomodori, peperoni, cetriolo, olio, aceto);
  2. Paella: ill piatto tipico x eccellenza. A base di riso, cotto in forno, ne esistono diverse versioni. Le principali sono tre: verdure, pesce e arroz negro (al nero di seppia) servito con salsa alioli;
  3. Prosciutto: la penisola iberica è famosa per il prosciutto. Il più buono, e caro, è il pata negra (maiale nero) da 120 €/Kg; un buon compromesso è il serrano, ma se volete eccellere pata negra tutta la vita;
  4. Crema Catalana...ho detto tutto!
Ok Panda, ma tutta sta roba...ndo se la magmamo?

Io sono stato qui:
  1. Enrique Tomas: catena in franchising di prosciutto;
  2. Caputxes: di fronte alla cattedrale di Santa Maria de Mar, si mangiano ottime tapas;
  3. Mar de la Ribera: meno turistico di Caputxes, ottimo Arroz Negro;
  4. Can Mael: alla Barceloneta, tipico ristorante turistico, evitatelo se volete mangiare a dovere,
  5. La Bascula: miglior ristorante vegetariano della città. Idea riuscitissima: 4 ragazzi hanno rilevato e trasformato una ex cioccolaterie e propongono portate vegetariane. Da visitare

Mo avete visitato e magnato...na cosetta ve la vorrete pure comprà? SI? Allora Stay tuned...


mercoledì 22 luglio 2015

Barcellona 2015 - cosa vedere: la top 5 (in ordine sparso)

Barcellona è una bellissima città e la sua bellezza deriva, tra l'altro, anche dal fatto che concilia la città d'arte al mare. Per poter apprezzare al meglio Barcellona occorrono un minimo di cinque giorni. Cosa vedere? Ecco cosa ho visto io...

1) Le Rambla: il nome deriva dall'arabo "rami", che vuol dire "sabbia". La strada, infatti, deriva da un letto di fiume asciutto ed interrato. E' una delle vie più famose della città vecchia. Lunga circa 1 km, divide il Barrio Gotico ed El Raval, due dei principali quartieri della città vecchia e congiunge Placa de Catalunya con il lungomare. La parte centrale della strada è pedonale ed al centro c'è un mosaico di Gaudì, su Placa della Boqueria. Boqueria, che è il nome del più famoso mercato ortofrutticolo della città e, a detta di qualcuno, dell'intera Spagna.

Il gatto simbolo delle Rambla di El Raval



Un banco di frutta del mercato de "La Boqueria"

Consiglio: un pasto a La Boqueria è tappa obbligata: buono, economico e grande atosfera.


2) La Manzana della Discordia: situato su Passeig de Gracia (35-43), nel cuore del "nuovo" quartiere della città: l'Eixample (estensione). Barrio sorto a seguito del piano urbanistico del 1955, affidato a Ildefonso Cerdà. Lo scopo era creare un nuovo concetto di sviluppo urbanistica, basato sulla commistione tra spazi verdi e nuovi palazzi, sull'esempio delle città giardino, modello inglese.  Nel contesto dell'Eixample, spiccano 3 palazzi, completamente decontestualizzati, fiore all'occhiello del Modernismo Catalano. Da qui il nome de "la manzana della discordia". I palazzi, nello specifico, sono (tra parentesi gli architetti): 
  1. Casa Lleò Morà (Luis Doménech I Montaner);
  2. Casa Amatler (Joseph Puig i Cadafalch)
  3. Casa Batlò (Antoni Gaudì).
Proprio per la loro differenza stilistica, questi tra palazzi, sono meglio noti come Manzana della Discordia. 
Casa Lleo Morà
Casa Amatler
Casa Battlò

Pochi civici più avanti, dall'altra parte della strada, si trova un altro palazzo storico, griffato dallo stesso Gaudì, Casa Milà, meglio conosciuta come La Pedrera.

Casa Milà - La Pedrera
Consiglio: andate a vedere la terrazza di Casa Battlò di sera, ne vale assolutamente la pena.

3) Parc Guell: dopo la Sagrada Familia, è l'opera, realizzata tra il 1900 ed il 1914,  più celebre di Antonio Gaudì e ne rappresenta la sua essenza. Commissionato dal magnate Eusebi Guell, nelle intenzioni era la città giardino che doveva sorgere sulla collina di El Carmel, acquistata da Guell stesso. Sulla carta, oltre agli spazi verdi e funzionali (ad esempio il mercato e quello per gli spettacoli), il progetto prevedeva 60 ville. Fu acquistato, invece, solo un lotto e furono realizzati solo due ville. L'opera fu nazionalizzata nel 1926 e reso quello che è oggi: un meraviglioso parco pubblico.





4) La Sagrada Familia: l'opera principe di Gaudì. La basilica cattolica della città, è tutt'ora incompiuta. Inconfondibile nel suo stile, ricorda il Duomo di Milano (stile neogotico). Progetto iniziato nel 1882 ed un anno più tardi affidato a Gaudì, allora 31nne, che ne stravolse il progetto. Fu l'ultimo progetto dell'architetto, che lo seguì, stabilendosi direttamente nella chiesa. Attualmente in costruzione, si sostiene con il costo dei biglietti (15€), oltre alle donazioni private. Caratterizzato da 4 diverse facciate all'esterno, l'interno è un trionfo di vetri colorati e colonne tornite.







4) El Montjuic: il nome deriva dal catalano medievale, letteralmente tradotto come "il monte degli ebrei", è una collina al Sud della città. Una visita va fatta; preferibilmente in 2 giorni. Collegata con Placa d'Espana, tutta la zona è sorta nei primi anni del XX secolo, per l'Esposizione Universale del 1929. Da vedere (nella parte alta):
  1. la Fontana Magica: teatro di luci e colori in spettacoli serali;
  2. El Poble Espanyol: villaggio ricostruito come era la città nel periodo medioevale;
  3. Palau Nacional: ospita il Museo Nazionale dell'Arte Catalana
  4. Caixa Forum: museo dell'arte moderna
  5. El Pavillon: il padiglione realizzato dall'architetto tedesco Mies Van de Rohe per Expo del 1929.
La parte bassa, invece, oltre al Castello, collegato con la spiaggia dalla funicolare, ospita:
  1. la cittadella Olimpica: realizzato per Olimpiadi del 1992;
  2. Torre de Telecomunicaciones, realizzata dallo spagnolo Calatrava;
  3. Fondazione Mirò.
La Fontana Magica del Montjuic
Palau Nacional
Il Pavillon di Mies Van de Rohe

Last but not least. Menzione obbligatoria per la spiaggia. Barcellona dispone di 5 km di costa. L'organizzazione degli stabilimenti non è quello italiano, in tema di infrastrutture, ben più spartane di quelli a cui siamo abituati. D'altra parte, i catalani possono disporre di una flessibilità invidiabile, sfilando e ripiantando, in men che non si dica, in ogni dove. Il costo è eccessivo rispetto alle strutture. Inbattibile sui servizi: camerieri ovunque offronto cocktail, sandwich e stuzzichini in genere. 

Note: le spiagge libere sono veramente libere, nel senso che vicino a famiglie e bambini, non è infrequente trovare nudisti.

Da vedere:
  1. Porto Olimpico:
  2. Auditorium:
  3. l'Hotel W.
Le spiagge più frequentate e famose sono quella si San Sebastian e San Miguel.

Dopo tutto queste fatiche culturali volete fare una sosta o dello shopping? Allora stay tuned...



venerdì 17 luglio 2015

Diario di Viaggio - Barcellona 2015

Barcellona...che dire? La prima parola che mi viene in mente per cercare di trasmettervi l'essenza della città è: PRATICA.  Il capoluogo della Catalunya, infatti, pur essendo una città dalle dimensioni medie, è una città estremamente pratica da vivere. Per intenderci, con una bella passeggiata (3 Km) potete facilmente raggiungere il mare, partendo da una delle piazze di riferimento, Placà de Catalunya. Inoltre, 11 linee di metropolitane garantiscono una facilità di mobilità invidiabile. Considerate, infine, che ci sono 1,7 mln di abitanti. Oltre a questo, la città è estremamente bella. Avendo l'indelebile impronta di Gaudì, forse l'architetto più famoso di tutti i tempi, è molto colorata e dalle linee sinuose. Un esempio? Parc Guell su tutti...




Barcellona è una città bellissima, ma al contempo è una città con un mare importante. Certo non parliamo di Sardegna, ma nemmeno di Ostia, quindi - proprio per questa sua caratteristica - la consiglio per una vacanza estiva.

Cosa vedere, dove mangiare e cosa e dove acquistare nei prox appuntamenti...

Stay Tuned





martedì 14 luglio 2015

Un aperitivo per il wash out...

Ho appena trascorso una settimana a Barcellona, la mia quarta volta. Città fantastica, bellissima e soprattutto una città pratica, una città walking distance come dicono quelli bravi. Si gira a piedi tranquillamente. Si passa da Placa de Catalunya a Barceloneta nello spazio di 3 km...una bella passeggiata, ma fattibilissima. 1,7 mln di abitanti e ben 11 linee di metro...traduzione? in 20 min si raggiunge qualsiasi punto. Io ci vivrei senza dubbio. Al di là di tutti questi aspetti, che poi saranno oggetto di un diario di viaggio più dettagliato, l'uomo della strada vole sapè: ma come se magna? Molti dicono bene...io dico mhhh. Che voglio dire? Ottime materie prime, ma i ristoranti con le tapas etc, non mi hanno entusiasmato. Si, ok, ma che me so magnato? Uno de tutto...so ingrassato 4 kg in 7 gg, quasi come il film di Verdone. Non di qualità, e nemmeno di quantità...una barca di fritti e di salse. Alcune cose sono state veramente buone però. Polpo alla gallega (galiziana), seppie alla piasta, ed una cosa di cui mi sono innamorato e che vi propongo oggi: il gazpacho. Un frullatone vitaminico a base di verdure nutriente, fresco e rigenerante. Nel dopo vacanze, infatti, c'è sempre un periodo di wash out, ovvero  3 gg a base di frutta e verdura. In questo contesto, il gazpacho è proprio la morte sua (come si dice a Roma). Originario dell'andalusia, ne esistono circa 100000005555555550 versioni. Io sono partito dall'originale ed ho fatto solo una modifica nella procedura. Eccolo...




Ingredienti per 6 persone:
  1. 1 kg di pomodori rossi (grappolo);
  2. 1 peperone (preferibilmente verde);
  3. 1 cetriolo;
  4. 1 cipolla;
  5. 1 testa di aglio;
  6. 60 g olio evo (4 cucchiai);
  7. 30 g aceto (io succo di 1 limone);
  8. 100 g pane;
  9. acqua q.b;
  10. cubetti ghiaccio (Opzionale)
  11. menta qb

La scelta delle materie prime è fondamentale...da questo dipenderà la riuscita della vostra ricetta. Non lesinate tempo e denari su questo aspetto, non ve ne pentirete.

Procedimento

Lavate accuratamente tutte le vostre verdure e mondatele con cura: togliete le parti dure del pomodoro, private i peperoni ed il cetriolo dei semi e della placenta e dell'anima la testa d'agio.

Indicazione 1 -  la ricetta originale prevede l'eliminazione dei semi e dell'acqua di vegetazione dei pomodori e dell'aggiunta di acqua nel frullato. Io per esaltare il sapore ho preferito lasciare la propria acqua senza aggiungerne.

Ponete nel bicchiere del mixer pomodori, cetriolo, peperone, aglio e cipolla e frullate sino ad ottenere una purea omogenea, allungando con acqua, se volete, sino ad ottenere la consistenza desiderata.

Passate tutto in un setaccio per eliminare semi e pelli, ottenendo una crema liscia ed abbastanza liquida.

Per "inspessire" il gazpacho, utilizzate la mollica di pane, precedentemente ammollato in acqua, ed unite al tutto, sale, olio e limone (o aceto). 

Un giro di mixer e via...il gioco è fatto! Frigo per almeno 4 ore e pronto per il frullatone multivitaminico...

Guarnite con una dadolata di cetriolo, giro di olio evo e, volendo,qualche cubetto di ghiaccio

Buon appetito