mercoledì 22 luglio 2015

Barcellona 2015 - cosa vedere: la top 5 (in ordine sparso)

Barcellona è una bellissima città e la sua bellezza deriva, tra l'altro, anche dal fatto che concilia la città d'arte al mare. Per poter apprezzare al meglio Barcellona occorrono un minimo di cinque giorni. Cosa vedere? Ecco cosa ho visto io...

1) Le Rambla: il nome deriva dall'arabo "rami", che vuol dire "sabbia". La strada, infatti, deriva da un letto di fiume asciutto ed interrato. E' una delle vie più famose della città vecchia. Lunga circa 1 km, divide il Barrio Gotico ed El Raval, due dei principali quartieri della città vecchia e congiunge Placa de Catalunya con il lungomare. La parte centrale della strada è pedonale ed al centro c'è un mosaico di Gaudì, su Placa della Boqueria. Boqueria, che è il nome del più famoso mercato ortofrutticolo della città e, a detta di qualcuno, dell'intera Spagna.

Il gatto simbolo delle Rambla di El Raval



Un banco di frutta del mercato de "La Boqueria"

Consiglio: un pasto a La Boqueria è tappa obbligata: buono, economico e grande atosfera.


2) La Manzana della Discordia: situato su Passeig de Gracia (35-43), nel cuore del "nuovo" quartiere della città: l'Eixample (estensione). Barrio sorto a seguito del piano urbanistico del 1955, affidato a Ildefonso Cerdà. Lo scopo era creare un nuovo concetto di sviluppo urbanistica, basato sulla commistione tra spazi verdi e nuovi palazzi, sull'esempio delle città giardino, modello inglese.  Nel contesto dell'Eixample, spiccano 3 palazzi, completamente decontestualizzati, fiore all'occhiello del Modernismo Catalano. Da qui il nome de "la manzana della discordia". I palazzi, nello specifico, sono (tra parentesi gli architetti): 
  1. Casa Lleò Morà (Luis Doménech I Montaner);
  2. Casa Amatler (Joseph Puig i Cadafalch)
  3. Casa Batlò (Antoni Gaudì).
Proprio per la loro differenza stilistica, questi tra palazzi, sono meglio noti come Manzana della Discordia. 
Casa Lleo Morà
Casa Amatler
Casa Battlò

Pochi civici più avanti, dall'altra parte della strada, si trova un altro palazzo storico, griffato dallo stesso Gaudì, Casa Milà, meglio conosciuta come La Pedrera.

Casa Milà - La Pedrera
Consiglio: andate a vedere la terrazza di Casa Battlò di sera, ne vale assolutamente la pena.

3) Parc Guell: dopo la Sagrada Familia, è l'opera, realizzata tra il 1900 ed il 1914,  più celebre di Antonio Gaudì e ne rappresenta la sua essenza. Commissionato dal magnate Eusebi Guell, nelle intenzioni era la città giardino che doveva sorgere sulla collina di El Carmel, acquistata da Guell stesso. Sulla carta, oltre agli spazi verdi e funzionali (ad esempio il mercato e quello per gli spettacoli), il progetto prevedeva 60 ville. Fu acquistato, invece, solo un lotto e furono realizzati solo due ville. L'opera fu nazionalizzata nel 1926 e reso quello che è oggi: un meraviglioso parco pubblico.





4) La Sagrada Familia: l'opera principe di Gaudì. La basilica cattolica della città, è tutt'ora incompiuta. Inconfondibile nel suo stile, ricorda il Duomo di Milano (stile neogotico). Progetto iniziato nel 1882 ed un anno più tardi affidato a Gaudì, allora 31nne, che ne stravolse il progetto. Fu l'ultimo progetto dell'architetto, che lo seguì, stabilendosi direttamente nella chiesa. Attualmente in costruzione, si sostiene con il costo dei biglietti (15€), oltre alle donazioni private. Caratterizzato da 4 diverse facciate all'esterno, l'interno è un trionfo di vetri colorati e colonne tornite.







4) El Montjuic: il nome deriva dal catalano medievale, letteralmente tradotto come "il monte degli ebrei", è una collina al Sud della città. Una visita va fatta; preferibilmente in 2 giorni. Collegata con Placa d'Espana, tutta la zona è sorta nei primi anni del XX secolo, per l'Esposizione Universale del 1929. Da vedere (nella parte alta):
  1. la Fontana Magica: teatro di luci e colori in spettacoli serali;
  2. El Poble Espanyol: villaggio ricostruito come era la città nel periodo medioevale;
  3. Palau Nacional: ospita il Museo Nazionale dell'Arte Catalana
  4. Caixa Forum: museo dell'arte moderna
  5. El Pavillon: il padiglione realizzato dall'architetto tedesco Mies Van de Rohe per Expo del 1929.
La parte bassa, invece, oltre al Castello, collegato con la spiaggia dalla funicolare, ospita:
  1. la cittadella Olimpica: realizzato per Olimpiadi del 1992;
  2. Torre de Telecomunicaciones, realizzata dallo spagnolo Calatrava;
  3. Fondazione Mirò.
La Fontana Magica del Montjuic
Palau Nacional
Il Pavillon di Mies Van de Rohe

Last but not least. Menzione obbligatoria per la spiaggia. Barcellona dispone di 5 km di costa. L'organizzazione degli stabilimenti non è quello italiano, in tema di infrastrutture, ben più spartane di quelli a cui siamo abituati. D'altra parte, i catalani possono disporre di una flessibilità invidiabile, sfilando e ripiantando, in men che non si dica, in ogni dove. Il costo è eccessivo rispetto alle strutture. Inbattibile sui servizi: camerieri ovunque offronto cocktail, sandwich e stuzzichini in genere. 

Note: le spiagge libere sono veramente libere, nel senso che vicino a famiglie e bambini, non è infrequente trovare nudisti.

Da vedere:
  1. Porto Olimpico:
  2. Auditorium:
  3. l'Hotel W.
Le spiagge più frequentate e famose sono quella si San Sebastian e San Miguel.

Dopo tutto queste fatiche culturali volete fare una sosta o dello shopping? Allora stay tuned...



2 commenti:

  1. Oddioooo che ricordiii e che voglia di tornarci!! <3 Mi viene un po' il magone.. mi ero distrutta i piedi, avevamo un mal di gambe allucinante, non c'era posto che ti servisse qualcosa senza litri di olio e salse... ma vogliamo parlare di quanto resta bella Barcellona? Quei colori, quelle architetture sognanti e strane, quel cavolo di muffin al cioccolato da 365 cafè (me lo sogno ancora adesso, zozzissimo ma godurioso..) :) Insomma, chef Panda: post apprezzatissimo!! <3

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    1. a livllo di piedi nyc nn se batte...ti sfonda! grazie per i complimenti...città bellissima

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