Ormai da giorni sui media non si parla di altro che dell'alacre attività dei nostri rappresentanti politici per cercare di trovare la soluzione migliore per evitare la crisi del Goveno Letta. Economica vi chiederete Voi? Dopo tutti i sacrifici che ci hanno chiesto ancora siamo in pericolo? - potrebbe chiedersi l'uomo della strada. L'Europa ci chiede altro? Niente di tutto questo. La stabilità economica del Paese "sembra" essere in leggero miglioramento.
In questo caso si tratterebbe di una vera e propria crisi politica. Il nodo della questione? Berlusconi. Il leader del Pdl lo scorso 1 Agosto ha subito la condanna in via definitiva per il caso Mediaset (frode fiscale): 4 anni di reclusione che al netto dell'indulto si traducono con 12 mesi tra domiciliari (il Cavaliere per limiti di età non potrebbe soggiornare nelle patrie galere) e servizi sociali. Sempre lo stesso giorno, la Suprema Corte rinvia la decisione per la determinazione degli anni di interdizione dai Pubblici Uffici, come dire la "pensione" anticata da leader politico.
Ecco, a mio modesto avviso, da semplice cittadino, già questo tipo di decisione è singolare. L'una dovrebbe essere la logica conseguenza dell'altra e non dovrebbero essere oggetto di decisioni distinte. Non capisco...
In ogni caso, conseguenze di questa sentenza, oltre alla decadenza dal titolo di senatore a vita, ci sarebbe il probabile capolinea della vita politica di Berlusconi. La legge Severino (235 del 2012) prevede, infatti, l'incandidabilità di un condannato per pene detentive superiori ai 24 mesi. Ma cosa ancor più limitante sarebbe il regime di domiciliari a cui Berlusconi sarebbe sottoposto. In tale stato, l'ex premier difficilmente riuscirebbe a gestire la sua creatura politica, anche semplicemente da Deus ex machina nelle retrovie, non potendo ricevere a casa nessuno al di fuori della famiglia e dei propri legali.
Per evitare che tutto ciò accada i nostri politici stanno cercando una soluzione, all'interno delle ormai note "larghe intese", che produca meno danni possibili. Leggendo tra le righe il messaggio che colgo è: o si trova il "salvacondotto" per Berlusconi oppure probabilmente il Pdl toglierà la fiducia al Governo, che quindi non avendo numeri necessari per operare cadrà, con il conseguente boomerang negativo in termini di immagine e quindi stabilità dell'Italia all'estero.
Nelle prossime settimane se ne saprà di più, sul futuro prossimo del Governo e più in generale del nostro Paese. Sino ad allora non passerà giorno in cui non si rincorreranno ipotesi e controipotesi per la soluzione al problema.
Ora, io mi chiedo: se lo Stato italiano è Stato di diritto e si fonda quindi su delle leggi e - come ci insegnano da bambini - la legge è uguale per tutti, perchè gli occupanti dell'emiciclo cercano di "neutralizzare" le conseguenze di una di queste leggi, perchè non colpisce Mario Rossi, ma si abbatte su uno dei leader politici pià importanti degli ultimi 20 anni? "La papera non galleggia" direbbero a Napoli.
L'appello che mi sento di fare da quest'angolo di blogosfera come semplice cittadino è che i politici siano responsabili. Si occupino maggiormente dei problemi reali del Paese, come la disoccupazione/inoccupazione giovanile o il welfare. Che si diano maggiori fondi alla Sanità ed all'istruzione. Un Paese in cui la Scuola cade a pezzi (a volte purtroppo anche nel vero senso della parola) e la Sanità non è accessibile a tutti se non con tempi biblici, non credo possa definirsi un Paese moderno. Facciamo in modo che i giovani ricercatori non debbano spendere i propri neuroni fuori dallo Stivale. Troviamo un modo più intelligente di smaltire rifiuti piuttosto che venderli all'estero a Paesi che li trasformano in energia per poi riacquistarla dagli stessi. Snelliamo la burocrazia ed inaspriamo le pene agli evasori. E la lista potrebbe continuare...
Onorevoli tutti, cercate di spendere al meglio il Vostro tempo, a beneficio di quella stessa collettività che vi garantisce una vita più che agiata. Non dimenticavi mai che il posto che occupate prevede soprattutto delle responsabilità e poi dei previlegi.
Luca Clemente
Luca Clemente
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