Qualcuno di voi avrà già avuto modo di vederla sul blog della mia "maestra" di Lievito Madre Antonietta Golino, a cui va un grande grazie per la consulenza ricevuta in tema di LM e di blog.
Dedicata a te Antonietta...
Pane
Yin e Yang
Il
motivo è semplice. E’ il perfetto equilibrio tra la tecnica di realizzo del LM
(unica variante l’uso dell’impastatore) di Antonietta ed la ricetta ed il
metodo di impasto di Gabriele Bonci.
Ora… io
non sono un panificatore di professione ma come tutti i Gennarini (nome comune di panificatore dopo le h18…) ho provato e
riprovato…ho cercato, ho studiato, ho interiorizzato, personalizzato e poi finalmente…ho
“magnato” (sempre per restare nei participi passati) un ricco filone di
pane…soddisfacente secondo la mia sensibilità. Proprio per questo voglio
condividerla con tutti Voi…se ci sono riuscito io che nasco controller e quindi
non sono naturalmente predisposto per attività manuali, potete riuscirci
tutti…garantito!
Ingredienti:
- 500 gr farina manitoba;
- 500 gr farina di farro bio;
- 600-700 ml di acqua (dipende dall’assorbimento della farina);
- 200 gr lievito madre;
- Grammatura sale: 15-30 gr (secondo i gusti)
Procedimento
Come
tutte le persone estremamente appassionate per una cosa…che rischiano di far
sforare la passione in deviazione…ho – tra tutti i miei accessori (o giocattoli
come li chiama il mio “ammore”) l’ impastatrice (grazie Zia…regalo migliore non
c’era) ma questa volta è rimasta a guardare. Venendo a noi…
Fase 1 – Arriviamo alla “palla”: unire
il lievito madre ed un po’ dell’acqua (a temperatura ambiente) fino ad ottenere
una pastella…in una ciotola (o come la chiama Bonci impastatrice a mano)
mischiare farine creando un buco al centro in cui mettere il lievito ed
iniziare ad incorporare farina con cucchiaio di legno. Versare gradualmente
altra acqua e continuare ad impastare sino ad ottenere la classica palla.
Ultimo…sempre lontano dal lievito…il sale, sciolto in un ultimo bicchiere di
acqua. Trasferire sulla spianatoia e maneggiare impasto sino per asciugarlo.
Se
volete seguire invece il metodo con impastatore mettete tutto nella bowl
tenendo sempre lontani il lievito ed il sale (se no si neutralizzano) e con
gancio a velocita 2 (su una scala fino a
10…non eccedete se no rischiate di fondere il motore) fino ad arrivare alla palla
da asciugare sempre e comunque sulla spianatoia. Nella panificazione, nei
lieviti, nella pasta fatta in casa l’impastatore devo dire che aiuta…ma non
potrà mai sostituire le mani e la spianatoia in legno.
Fase 2
– Tutti a riposo: per quanto concerne la lievitazione, ho provato
diversi metodi, luoghi, temperature e durate, ma stavolta mi sono trovato bene
con lunga lievitazione in frigo. Trasferite tutto in una ciotola in vetro o ceramica
(come Antonietta sconsiglio metallo per favorire lievitazione) leggermente unta
la palla magica, chiudete con pellicola e mettete in frigo al piano più
basso…ora dedicatevi ai bambini, al vostro partner, a qualsiasi altra cosa
vogliate…bisogna aspettare 18-24 h.
Fase 3
– Daje de piega: non è un termine motociclistico, ma sono le
pieghe necessarie a dare forma al filone. Io prediligo – per una questione di
relazione crosta-mollica – il filone; quindi ho proceduto come in foto (Bonci
docet) ed ho messo il filone nel canovaccio per la seconda lievitazione. Tempo:
20-30 min. Io mi regolo così: quando il forno è caldo alla max temperatura
procedo alla cottura e con il mio forno elettrico è circa quello il tempo. Raggiunta
la temperatura massima, ho trasferito il pane su una leccarda (pieghe in basso)
e via in forno…maneggiate il pane il meno possibile, se no neutralizzata in
parte il lavoro della seconda lievitazione. Conviene aprire il panno con pieghe
in alto, mettere teglia sopra e girare tutto… Dimenticavo…prima di infornare
fate dei tagli sul pane per favorire la diffusione del calore. A me piacciono
le classiche trasversali. Ma su questo massima libertà…
Le pieghe per ottenere il filone |
Fase 4– E’ tempo di calore. Gli inglesi direbbero Last but not least. Fondamentale come
tutte le altre fasi, la cottura forse è la più importante perché un errore ora
pregiudicherebbe tutto il lavoro…quindi attenzione…perché ragazzi capita ed è
più facile di quanto possa sembrare pregiudicare 24 h di lavoro. Anche qui, ci
sono le teorie più disparate…io dopo vari tentativi seguo questo: primi 10-15
min forno ventilato al massimo (normalmente sono 250°), poi abbassate a 200°
per altri 25-30 min. Ovviamente tempi e temperature variano in base alle farine
ed al forno, quindi dovete sviluppare un po’ di mood su questo conoscendo
quello che avete a casa. Vale sempre la regola del colore…con il farro tende al
rossiccio. Altro indicatore è il “suono” del vuoto se lo battete il filone sul
fondo.
Il Risultato Finale |
Fatto ciò…lasciate raffreddare e buon appetito!!!
Un blog del panda, al di là del simpatico orsetto di cui sappiamo o almeno io so l'origine, un blog...
RispondiEliminache dire? quello che vedo e leggo rispecchia Luca, o meglio il Luca che conosco io, ma essendo tua sorella su Luca ne so! :-)
Complice nella passione culinaria - per l'inclinazione comune ai piaceri della vita - ti proporrò volentieri ricette mie e del Sava che a tua discrezione pubblicherai e commenterai!
sul pane che dire, l'immagine stuzzica le papille gustative ma per far si che possa dare un parere più da godereccia dei piaceri dela vita che da Gennarina part-time aspetto sabato sera, lo troverò vero?
in bocca al lupo per questa nuova avvenuta!
Gio
Certo che ve le pubblicherò...manda manda...
RispondiEliminaSin dagli inizi ho sempre intuito che avevi la "stoffa" per essere un blogger
RispondiEliminaLa tua ricerca, la sperimentazione, prove su prove per arrivare a quei risultati che ti prefiggevi e la capacità di metterti in discussione: tutto ciò non poteva rimanere celato, prima o poi doveva emergere.
Ed ora eccoti qui:benvenuto nella blogosfera del food!
Un mondo appassionante e appassionato, fatto da un esercito di persone tanto diverse ma accomunate da un unica passione: l'amore per il cibo e il buon mangiare
La dedica noo, non me l'aspettavo,tantomeno essere definita una maestra.
Che dirti? Solo grazie, caro Luca e un forte in bocca al lupo.
Un abbraccio
Con Antonietta come maestra, il successo è assicurato!
RispondiEliminaIn bocca al lupo per questa nuova e, ti assicuro, entusiasmante avventura!
Spery
Eh già...non posso proprio fallire...
RispondiEliminagrazie dell'incoraggiamento...
ciao
L
la prossima volta che panifico mi ricorderò di fare quelle pieghe :)
RispondiEliminasi è molto semplice vedrai...unico cosa a cui prestare maggiore attenzione è che man mano che arrotoli stringi bene - non eccessivamente altrimenti smonti la lievitazione - altrimenti rischi che la base del filone non si saldi a dovere e quando lo tagli ti restano le fette aperte in basso. E' buono lo stesso ma anche l'occhio vuole la sua parte, no? poi fammi sapere come va...L
EliminaBuon inizio e auguri!
RispondiEliminagrazie mille...appena arriveranno mesi più frescho posterò anche un post sulle lasagne...poi mi aspetto un commento critico...mi raccomando...
EliminaBuon inizio e auguri!
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