venerdì 20 dicembre 2013

In cucina con...Maurizio Falcocchio

Maurizio Falcocchio
L'intervista dell'ospite di oggi segna la nostra prima evasione dal tema "food". Parliamo, infatti, di arte. Io non sono un esperto di arte. Anzi. Ne ho respirata un pò a casa perchè mia sorella è architetto ed ha frequentato il liceo artistico; per induzione un minimo ne ho appreso. L'incontro con Maurizio Falcocchio è avvenuta per caso, ma da un scintilla è stato subito fuoco. Un paio di mesi fa, mia Zia espresse il desiderio di farmi un ragalo per casa. Un regalo importante, che resti negli anni. Così, le ho detto: "Zia, ancora non ho un quadro degno di tale nome. Indirizziamoci in questo senso". Detto, fatto! Io e Vale abbiamo iniziato a girare per gallerie, smarriti, disorientati in un settore non nostro, fatto delle persone più varie: quelle che storcono il naso quando capiscono che di fronte non hanno un parigrado (in fatto di arte) e quelle che invece, proprio capendolo, si mettono a diposizione per cercare di conciliare esigenze del cliente con offerta degli artisti. Per merito di una collega che ci ha indirizzati, due settimane fa, entriamo nell'ennesima galleria. Iniziamo a girare, quando finalmente vediamo delle opere che ci colpiscono. Minimaliste, dal messaggio, per noi, chiaro. Vale per gioco inizia a voler indovinare i titoli delle Opere e, più o meno, le indovina quasi tutte. Chiamiamo la titolare e ci facciamo dire di più sulle opere e sull'artista. Ci convince. Compriamo un'Opera: "La scelta giusta", che Valeria, nel suo gioco aveva ribattezza "Il dubbio". E' fatta! Soddisfatti, torniamo a casa. Incuriosito cerco informazioni sull'autore, e così trovo il sito ufficiale. Leggo di una persona interessante, così, sempre più curioso, gli scrivo per fugare dei dubbi. Prontamente mi risponde ed inizia una fitta corrispondenza. Trovo una persona disponibile, umile, pacata, educata. Insomma, tutto il contrario dello stereotipo dell'artista maledetto. Gli propongo un' intervista, accetta con entusiasmo ed eccoci qui. Mi fregio di essere il suo primo intervistatore. Scoprirete una persona dalla mille sfacettature, un commercialista con tela e pennelli, che detto così sembra un'ossimoro, ma vi assicuro non lo è affatto. Una persona che ha cominciato copiando topolino, la cui compagna gli ha regalato un sogno. Per ciò che concerne la sfera artistica, non posso aggiungere nulla a quello che ha detto la gallerista appena entrati: "fatevi un giro, il quadro per voi lo riconoscerete, vi emozionerà". E' così. Per finire con una battuta: se poi, invece di emozioni, cercate un investimento, siate pronti ad un investimento a lunghissimo raggio. Maurizio è giovane e gode di ottima salute.


Nome: Maurizio

Cognome: Falcocchio

Data di Nascita: 26 Maggio 1975
Luogo di Nascita: Roma

Buongiorno Maurizio, non hai avuto una formazione scolastica artistica. Come ti sei 
avvicinato al mondo dell’arte?

Il disegno e la pittura hanno fatto parte della mia vita fin da piccolo, ho iniziato replicando le vignette dei fumetti come Topolino per creare biglietti d’auguri da regalare ai miei familiari. Successivamente chiesi come regalo di Natale colori, pennelli  e tele per cimentarmi con la pittura come quella dei grandi, creando già da allora piccoli quadri ideati interamente da me. Il debutto vero e proprio, però, è avvenuto grazie alla mia compagna, la quale, dopo aver saputo della mia passione per la pittura, fino a qual momento confinata in un hobby/sfogo personale e dopo aver visto le mie Opere, come regalo per il mio 32°compleanno ha acquistato uno spazio per la pubblicazione di una mia Opera su un annuario d’arte moderna, da qui e sempre sotto la sua spinta sono iniziate le prime mostre, dapprima in piccole gallerie per arrivare fino a Via Margutta e a mostre sul territorio nazionale.

Breve presentazione di te e dei tuoi riconoscimenti


Dopo gli studi economici, sono Laureato in Economia e Commercio e abilitato alla professione di Dottore Commercialista, ho abbandonato tutto per gettarmi a capofitto su ciò che realmente mi soddisfa e mi realizza: la pittura.Molti, e soprattutto i miei familiari, dicono che sia un folle in quanto dopo tutti i sacrifici fatti, ho intrapreso una strada che non da sicurezze come quella di un impiego. Per me però non esiste stipendio che dia la stessa soddisfazione come quella di ricevere complimenti da persone sconosciute che oltretutto sono disposte a pagare per entrare in possesso di una mia creazione.La scoperta più bella è stata quella di sapere che le mie Opere riscontravano un notevole interesse tra gli addetti al settore ma soprattutto, cosa secondo me infinitamente più importante, tra le persone comuni che magari di arte non ne sapevano nulla.Tra i vari riconoscimenti avuti nell’ultimo anno ci sono l’essere rientrato tra i finalisti della V Biennale d’Arte Contemporanea di Genova, essere tra gli artisti premiati al Concorso Satuarte 2013 e essermi classificato al primo posto al Concorso d’Arte Contemporanea Ad-Art.



L'alba di un nuovo giorno



Come ti definiresti, in senso artistico?

Mi piace definirmi come un Eclettico sognatore.

Quale messaggio vuoi mandare con le tue opere?

I messaggi sono molteplici e di solito scaturiscono dallo stato d’animo in cui mi trovo nel momento in cui l’opera prende vita, prima nella mia mente, poi su carta con il bozzetto ed infine sulla tela.
Diciamo però che ci sono alcuni messaggi ricorrenti, come quello della convivenza tra le persone e le coppie, o quello delle continue scelte a cui l’uomo è sottoposto nel corso della sua vita.


Ordine e Caos

Quanto è difficile vivere di arte in un mondo come quello che viviamo?

Direi che lo è molto, purtroppo penso che la società moderna sia più improntata sull’apparire che sull’essere, basta pensare che la maggior parte delle persone magari trova folle o dice che non può permettersi l’acquisto di un’Opera che costa 1.000 euro, per poi correre al negozio e spendere la stessa cifra per acquistare un cellulare che dopo pochi mesi è obsoleto.

Quando hai capito che la tua vita doveva essere in questo settore? Da cosa lo hai capito?

Credo di averlo capito dopo le prime Mostre riscontrando i pareri positivi di chi vedeva per la prima volta le mie creazioni.

Cosa è per te arte?

Evasione ed espressione di sè stessi

Da cosa si capisce un artista?

Un artista si capisce dalla capacità che hanno le sue Opere di trasmettere emozioni.



Colpo di Fulmine

Quali sono stati i tuoi modelli e perché?

Sicuramente Salvador Dalì per l’oniricità delle sue Opere, Giorgio De Chirico per le architetture dei sui paesaggi e Paul Jackson Pollock per l’energia che trasmette nei suoi lavori.

Immagino ci sia una forte connessione tra uomo ed opere dell’artista? E’ sempre vero? Nel tuo caso?

Ti posso dire che è vero nel mio caso, infatti, se da una parte fa piacere sapere che un’Opera è stata acquistata, dall’altra è sempre una sofferenza per me, perché è come se una mia sensazione, emozione o stato d’animo che ho riprodotto su tela entri a far parte della vita di un’altra persona a me sconosciuta. Ho sempre la speranza che il nuovo proprietario l’abbia voluta perché ha ritrovato in essa il messaggio che volevo trasferire al mondo. Mi è capitato di  non vendere Opere a persone perché nel momento in cui le illustravo magari pronunciavano frasi del tipo “…e poi si intona bene con il divano”.

Pensi che l’utilizzo del termine “arte” sia troppo inflazionato?

Un po’ si, ormai in questo campo si definisce arte tutto ciò che sciocca o che è particolare; ti faccio un esempio: all’ultima mostra di arte moderna a cui ho partecipato, un’artista aveva preso un tubo da edilizia e posizionato su di un muro affermando che tutto può essere arte, secondo me non è cosi, l’arte dal mio punto di vista deve essere comunicazione, non puoi definire arte una cosa solo perché è stato un artista a farlo.

Valore e prezzo sono due concetti molto diversi e, soprattutto, soggettivi. Quali sono i parametri per dare una prezzo ad un’Opera.

I parametri per dare un prezzo ad un’Opera dipendono in parte dall’artista ed in parte dall’Opera. Il valore dipendente dall’artista scaturisce logicamente dalla fama di quest’ultimo e quindi dai premi vinti, a quanti concorsi e mostre ha partecipato. I parametri dipendenti dall’Opera invece sono basati sulla tecnica usata per dipingerla, quindi se si tratta di pittura ad olio, tempera, acrilico ecc e sul fatto se si tratta di un’Opera unica o meno.

Quanto conta il marketing per un’artista?

Purtroppo conta molto, mi dispiace affermarlo ma dovendo vendere un tuo prodotto, e trovandosi in un mercato inflazionato, è fondamentale.


Iustitia

Un nome di un’artista contemporaneo che apprezzi?

Ne apprezzo diversi ma quello che mi ha sempre affascinato anche se molto lontano dal mio stile è senz’altro Andy Warhol.

Un nome di un’artista giovane, ancora poco conosciuto, su cui sei sicuro che farà strada?

Mi incuriosisce molto Stefano Bolcato, dipinge quadri a soggetto LEGO che adatta a fatti e situazioni riscontrabili nel quotidiano.

L’arte ha vissuto una evoluzione così come la società in generale. Si possono fare dei paragoni di merito tra arti di periodi diversi?

Non credo si possa in quanto l’arte come tutto il resto evolve sia per il cambio di mentalità dell’uomo sia per le nuove tecniche e tecnologie usate.

Cosa ti senti di dire a coloro che credono che l’arte contemporanea non sia allo stesso streguo di quella classica?

Che probabilmente tra 500 anni si dirà lo stesso dell’arte contemporanea rispetto a quella futura.

Quanto le istituzioni sostengono l’arte?

Purtroppo pochissimo, in quanto si tende a considerarla un settore di nicchia.

L’Italia è un paese storicamente artistico, ma non si riesce a sfruttare a pieno questo asset per la crescita economica del Paese. Di chi la responsabilità? Da quale paese dovremmo prendere esempio?

Come dicevo prima penso che la responsabilità sia delle istituzioni che non la considerano economicamente appetibile, ma anche nostra che forse per l’abitudine ad averla accessibile quasi in ogni angolo non gli diamo il giusto valore. Gli esempi li abbiamo vicinissimi, paesi Europei come Francia e Spagna hanno fatto dell’arte uno dei settori economicamente più remunerativi.

La tua giornata tipo?

Non ho una giornata tipo, diciamo che dopo la sveglia, solitamente abbastanza presto intorno alle 7, 7:30 ed il caffè, decido cosa fare in base all’ispirazione, se continuare a dipingere un’Opera iniziata nei giorni precedenti, dedicarmi alla creazione di un bozzetto perché magari ho avuto un’idea durante la notte o dedicarmi alla sperimentazione di qualcosa di totalmente nuovo e una volta iniziata una di queste fasi solitamente non ci si ferma fino a quando non si arriva al risultato finale che si ha nella propria mente, quindi molto spesso si fa l’alba.

Parlaci di Maurizio uomo…

Maurizio uomo è il Maurizio artista, non ci sono differenze, è una persona amante dell’allegria, ottimista a giorni alterni, a cui la solitudine non fa paura perché l’aiuta a riflettere sulla sua vita e su quella degli altri, altruista con chi secondo lui lo merita e menefreghista con chi lo ha ferito o deluso.

La cosa che osservi in una persona? Cosa detesti e cosa apprezzi?

So che può sembrare scontato ma l’unica cosa che per me veramente conta è la sincerità e la schiettezza, quindi detesto le persone opportuniste e bugiarde.

Il tuo rapporto con la politica?

Totale indifferenza in quanto non riesco a riconoscermi in nessun partito o politico.

Il tuo rapporto con la religione?

Credo in Dio ma fino a poco tempo fa non vedevo di buon occhio la chiesa, ultimamente mi sono riavvicinato grazie a Papa Francesco in quanto sta mostrando al mondo e soprattutto alla chiesa cosa significa realmente essere un uomo di Dio.

La tua squadra del cuore?

La Roma.

Cosa pensi dell’Italia (in generale). Qual è il tuo punto di vista?

Penso che sia il posto più bello del mondo da un punto di vista paesaggistico e climatico, ma che sia anche un posto in cui è molto difficile vivere a causa della nostra mentalità e del nostro comportamento.

Il tuo rapporto con le altre forme di arte (cinema, musica, libri,…)?

Ascolto tantissima musica, mi aiuta a concentrarmi e rilassarmi e amo molto leggere anche se purtroppo non gli dedico molto tempo.

Il tuo rapporto con il cibo?

Mi piace mangiare ma non in modo esagerato.

Che tipo di cucina apprezzi?

Casalinga, anche perché la mia compagna è molto brava ai fornelli.

Il tuo piatto preferito?

Carciofi alla Giudia.

Si può parlare, secondo te, di arte culinaria? Se si, qual è la tua declinazione? E’ la sostanza o la forma?

Posso dire che in quest’ultimo periodo ho avuto modo di vedere piatti che possono essere definiti delle vere opere d’arte sia dal punto di vista della sostanza che della forma.

Uno chef, se ne hai uno, che apprezzi particolarmente? Perché?

Diciamo che vista la mia esperienza basilare in cucina non conosco molti chef se non quelli che partecipano a programmi in tv e sinceramente li trovo piuttosto antipatici.

Sei bravo a cucinare?

Diciamo che sui classici me la cavo.

Qual è il tuo piatto forte?

Cacio e pepe.

Siamo prossimi al Natale. Qual è il ricordo più forte che leghi a questa festa? E la ricetta?

Il ricordo più forte è stato quello di quando ho ricevuto in dono colori, pennelli e tele e la ricetta è senz’altro cappelletti in brodo.

Prox impegni artistici? Dove ti possiamo incontrare?

La programmazione delle prossime Mostre purtroppo inizierà a gennaio e quindi al momento è tutto in fase embrionale. Comunque potete tenervi aggiornati tramite il mio sito, www.mauriziofalcocchio.com, su cui pubblicherò date e luoghi delle mie prossime esposizioni.

Come ti vedi tra 10 anni?

Domanda impegnativa, più che come mi vedo ti posso dire come spero di arrivare, un artista affermato a livello internazionale.

Grazie ed in bocca al lupo Maurizio…

Crepi e grazie a te Luca… ci vediamo alla mia prossima mostra.

La strada per le stelle

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