"Dai...ora per sgrassarci ci facciamo due spaghi aglio ed olio". Ipse Dixit. Autore di questo ossimoro è Roberta, la mamma del mio migliore amico, Antonio. Ogni volta che tornavamo "rotolanti" da un matrimonio - animata da spirito caritatevole verso la nostra sofferenza - Roberta pronunciava esattamente queste parole. Avrò sentito questa frase, sempre uguale, anche nei tempi e nei toni, oltre che nella parole, almeno tre o quattro volte. Come se ci offrisse una insalata verde. Ma Roberta è una delle persone più dolci e carine che abbia mai conosciuto; ha fatto parte della mia vita per buona parte del mio percorso universitario, dove "dividevo" i banchi con il figlio. Quando studiavamo insieme, c'erano due must: se veniva a casa mia, portava in dono la pizza bianca di uno dei più famosi forni di Roma o la crostata. Se andavo io da lui, restando poi immancabilmente a cena, Roberta si sbizzarriva ed io portavo la crostata. S'è capito che ci piace la crostata della pasticceria del mio quartiere? Preparando questo risotto "atipico" ho pensato proprio a lei ed allora le ho voluto fare questo omaggio. Ma passiamo a noi. Il risotto di oggi è una versione estrema del più conosciuto risotto all'arancia. Il limone, infatti, poco si presta a preparazioni dal gusto rotondo come i risotti, essendo molto acido. Ho voluto, perciò azzardare, e puntare su questo apparente limite, coma la caratteristica principale del piatto: l'acidità. In questo caso non è un minus, ma va letto nella sua accezione positiva. La nota di freschezza di questa preparazione non poteva essere esaltata che con l'utilizzo di questo meraviglioso ingrediente. Per me è stata una esperienza culinaria assolutamente positiva. Provate e saprete dirmi. Spingetevi oltre quelli che sono i limiti posti da altri, apparenti "guru" della gastronomia. Seguite le regole base, sì, ma fino ad un certo punto. Sperimentate e verificate tutto. Solo in questo modo, a mio modesto avviso, andando all'essenza dei gusti, degli ingredienti, degli accostamenti, anche quelli più spinti, sarete in grado di creare dei vostri piatti, che parlino di voi...e chissà che un giorno il vostro nome non appaia vicino ad un piatto, perchè siete stati i primi ad infrangere le regole, a voler provare ed a spostare le regole in avanti. Provate, sperimentate e non abbiate paura di farlo. Siate sfrontati e seguite l'istinto che ascoltate dentro di voi...spesso è la strada giusta. Abbiate coraggio di seguirla e non ve ne pentirete. L'idea è nata quasi per scherzo. Valeria, vedendo il frigo pieni di limoni, ha detto: "Clemè domani pasta con il limone" e lì mi si è accesa la lampadina: "perchè la pasta? facciamo il risotto" Detto. Fatto. Ecco a voi il nostro risotto al limone.
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di riso ai 3 cereali;
- succo di 2 limoni bio;
- 50 gr burro;
- 1 scalogno;
- 1 litro di brodo vegetale;
- 50 gr di formaggio "dolce"
- pepe nero qb;
- zeste di 1 limone
Preparate, se non lo avete pronto, il brodo vegetale, con una variazione: aggiungete un'erba aromatica che dia il gusto del limone (erba limoncina, timo limone, tanto per fare alcuni esempi). Con il brodo pronto, partite con il risotto.
In una pentola, fate sciogliere 50 gr di burro al quale aggiungerete il trito di scalogno. Una volta che quest'ultimo diventa trasparente, unite il riso e fate tostare a fiamma vivace.
Dopo qualche minuto, invece di sfumare con un agente alcolico, unite il succo di 2 limoni e, a fuoco dolce, aspettate che evapori quasi del tutto, quindi, iniziate ad "entrare" con il brodo, fino a cottura.
Spegnete, togliete dal fuoco e mantecate. Fate riposare un paio di minuti ed impiattate guarnendo con la zeste di uno dei limoni utilizzati ed una macinata di pepe nero.
I consigli del Panda:
- per questa preparazione preferisco lo scalogno che ha un sapore meno forte della cipolla. Il limone deve essere assoluto protagonista;
- formaggio per mantecare: per i palati più estremi (come me) mantecate con elementi neutri (formaggio, burro) per apprezzare al meglio l'acidità del limone. Volendo, invece, contrastare il limone scegliete un formaggio, preferibilmente a pasta morbida, dal sapore tendente al dolce;
- il riso ai 3 cereali normalmente si usa per insalate estive e non per i risotti. Nel mio caso ho voluto azzardare e ne sono rimasto soddisfatto: ha dato contrasto anche di consistenze, con il "crunch" che caratterizza i cereali.
la differenza di colori dei chicchi, evidenzia i diversi cereali |
Buon Appetito
io passo sempre a quest'ora da te..... e mi aumenta la fame e il foro nello stomaco... che sarà mai?
RispondiEliminaazzardare è bellissimo in cucina!
Sandra
sei masochista? quando passi per roma, chiama così te lo riempiamo noi il buco nello stomaco...hihih
EliminaMeraviglioso questo risotto, bello da vedere e senza dubbio buonissimo da mangiare. come al solito bravissimo lo chef ;) Ciao.
RispondiEliminagrazie Marinè...sempre gentilissima...era buono, si...lo consiglio
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