sabato 21 settembre 2013

Il pranzo da stadio...panino con frittata di patate e cipolle

Domani a Roma andrà in scena il derby, Roma-Lazio. Nella capitale è, secondo me anche in modo esagerato, un evento da circoletto rosso sul calendario. La rivalità cittadina tra queste due squadre è una cosa che per essere apprezzata sino in fondo va vissuta. E' vero che il calcio è la cosa più importante delle cose che non contano niente, ma a Roma è di più, e questo la dice tutta su quanto sia poco vincente la mentalità dell'ambiente capitolino del calcio. Vincere un derby equivale quasi a conquistare un titolo, quando così non è. Avere la supremazia cittadina è la prima cosa che viene trasmessa ad ogni nuovo giocatore o allenatore venga a Roma. Una cosa, però, è vera. Essere romanisti piuttosto che laziali (come me) o comunque supporter di ogni altra squadra, non è semplicemente una questione di tifo. Riflette uno stile di vita, degli ideali, una visione della società e del proprio io all'interno di essa ben definita. Sarei in grado di riconoscere, con una percentuale di errore pressochè vicina allo zero, un laziale o un romanista semplicemente osservando i suoi comportamenti. Detto ciò, io domani non sarò allo stadio, dal momento che troppe volte questa partita, che dovrebbe essere una festa per la città, si è macchinata di episodi che nulla hanno a che vedere con l'essenza dello sport. In ogni caso, ho passato le domeniche di quasi 15 anni all'Olimpico ed uno dei ricordi non sportivi più belli che lego allo stadio era tutto il "cerimoniale" di avvicinamento. Solo chi è tifoso può cogliere il significato profondo di tutto ciò. Ogni tifoso ha delle sue scaramanzie: un abbigliamento particolare, un parcheggio in un posto piuttosto che in un altro, una strada preferita, un alimento preferito. Tutta una serie di azioni che ripete, quasi automaticamente ed in modo incondizionato, ogni domenica. Anche io non faccio eccezione, ma oggi svelerò solo una piccola parte di questo cerimoniale. Il pranzo da stadio: il panino con frittata e cipolle. Sarà capitato più o meno ad ognuno di noi di passare almeno una volta vicino allo stadio durante una partita. La prima cosa che colpisce è la presenza di una miriade di quelli che a roma si chiamano "paninari". I classici furgoncini con mille insegne colorate. Ecco, io non sono mai andato a mangiare da loro. Io faccio parte dell'altra parrocchia. Il panino preparato da mamma a casa ed avvolto nella stagnola. Un must della domenica pallonara. Oggi vi presento il mio preferito, con un unica eccezione: uso la ciriola invece che la classica fetta di pane casereccio.

Il mio panino da stadio
Ingredienti per ogni tifoso:
  1. 1 ciriola;
  2. 2 uova; 
  3. 1 patata grande;
  4. 1/2 cipolla;
  5. sale qb;
  6. pepe qb;

Sulla preparazione della frittata di patate ci sono diverse scuole di pensiero. Io appartengo ai grattuggiatori: garantisce omogeneità di cottura.

Grattuggiate la vostra patata e, visto che vi trovate, anche la vostra mezza cipolla. Trasferite il tutto in una padella da 20 cm in cui avete fatto scaldare due cucchiai di olio e lasciate appassire a fiamma dolce.

Non appena la cipolla è quasi trasparente, versate le uova sbattute e condite con sale e pepe.

Ora inizia la fase critica. Quelli bravi dicono che la frittata dovrebbe cuocere omogeneamente senza bisogno di essere girata. Io ancora non ci sono riuscito, quindi la giro. Questo significa aumentare il rischio di romperla, essendo io contrario all'uso della doppia padella. Ma il bello è proprio questo. Visto che va messa nella ciriola, panino stretto e lungo, non importa se si rompe.

Sentitevi libero di girare come desiderate la vostra frittata, tanto dovreste comunque tagliarla in modo irregolare successivamente.

Quando l'uovo è ormai rassodato e da entrambi i lati notate la classica crosticina, è pronto. 

Sporzionate e farcite il vostro panino, che avrete avuto cura di scaldare nella stessa padella di cottura della frittatta.



Ora dovete scegliere: dividere o meno il panino. Io lo taglio a metà, perchè mi piace iniziare a mangiare dal centro, mi dà maggiore gusto, anche perchè alla fine resta l'ultimo boccone, la parte appuntita della ciriola. A Roma si chiama volgarmente "il culetto", una sorta di finger food che va gustato a parte, quasi come non facesse parte del panino.


Un cuore di bontà


E' necessario accompagnare con una cosa da bere: normalmente scelgo un'acqua liscia fredda per non alterare il gusto del panino con le bibite gassate.

Oggi nessun consiglio del Panda, ad eccezione di uno: preparate con passione...farà la differenza!

Buon Appetito e Forza Lazio!

P.s: domani svelo un altro piccolo step del cerimoniale da stadio...stay tuned!

3 commenti:

  1. Mamma mia che goduria.........quasi me lo pappo anche io per il pranzo un panino così.......senza stadio, cosa importa!?!?

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    1. no non importa...è veramente godurioso!

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    2. Sono d'accordo con Voi. Il panino con la frittata è una goduria in qualsiasi momento .....stadio o non stadio :-) .

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e tu...che ne pensi? Dimmi dimmi...